La formula della ricchezza: obiettivo 1.000.000€

Oggi parliamo di ricchezza e di come essere ricchi. La formula che imparerai oggi è facile (ma non banale) ed è questa: Scambio+Impegno=SI (che sta per Si, posso facilmente essere ricco se seguo questa formula!) 🙂

Innanzitutto è necessario definire cosa sia la ricchezza, questa dimensione da molti agognata, ma mai davvero compresa o conquistata fino in fondo. Infatti, persino chi è ricco molto spesso non si sente tale. Vive la vita con le stesse inquietudini del povero, nella convinzione che nella vita sia necessario avere “cose” per essere finalmente ricco. Ma di cose non ne puoi avere mai abbastanza, o mai quelle giuste e, soprattutto, più ne hai e più le cose tendono a non funzionare, a fare acqua, a rompersi per incuria del loro proprietario. Non spenderò mai abbastanza parole per raccontare quanto ogni cosa abbia una sua anima. Si esiste, infatti, a condizione di avere un funzionamento che si basa sulla coscienza che è, al suo livello più basico, “essere percepiti”.

Puoi essere perché vieni riconosciuto. Sei attraverso. Questo vuol dire che le cose che ci appartengono sono attraverso di noi.

Ma non ti voglio annoiare addentrandomi in luoghi impervi, ma parlarti direttamente di ricchezza. La formula della ricchezza.

La formula della ricchezza dipende da due equazioni, potremmo chiamarle così. La prima recita:

Io sono ricco, perché gli altri sono ricchi. Scambiare è il motore del sistema “ricchezza”

Partiamo dalla prima affermazione: Io sono ricco perché gli altri sono ricchi. Se ci pensi ha senso. Come puoi, ad esempio, essere un commerciante e vendere la tua merce a qualcuno che non ha i soldi per comprarla? Per vendere qualcosa a qualcuno dovete essere ricchi entrambi. Come puoi collaborare con qualcuno che non ha le tue stesse risorse? Per poter lavorare in armonia avete bisogno di poter contare l’uno sull’altro e sul fatto che entrambi potete essere pronti ad affrontare ogni avversità ed esservi di supporto.

Nessuno può essere ricco da solo, questo è il punto. Noi, invece, siamo abituati a pensare che la ricchezza sia una conquista personale. Ci ripetiamo “voglio essere ricco”, “voglio avere successo”, mentre dovremmo aggiungere al nostro mantra: “voglio essere ricco insieme”, “voglio avere successo insieme”. Quindi, la prima parte della formula della ricchezza impone che tu ti possa adoperare per la ricchezza degli altri, unica strada per la tua personale ricchezza.

E passiamo alla seconda affermazione nella nostra prima equazione: Scambiare è il motore del sistema. Significa ricevere feedback e dare feedback di qualità. Questo aspetto è fondamentale e mi rifaccio alla pratica del coaching per renderne conto. Nel coaching un coach fa domande al suo coachee col fine di suscitare consapevolezza e responsabilità. Ebbene, questa pratica è potentissima e permette realmente di balzare verso nuovi livelli inesplorati di cambiamento. Bisogna fare attenzione però. Il processo infatti è circolare: il coach fa una domanda, il coachee risponde, ovvero concede il proprio feedback, suscitando in entrambi nuova consapevolezza. Il coach darà il proprio feedback, allora, cercando l’accordo e riavviando il processo: domanda, feedback-feedback, domanda.

Ecco, ad esempio, una conversazione che ho tessuto con un mio coachee recentemente, arrivato 40 minuti dopo l’appuntamento fissato (a Roma è facilissimo) che, per quanto basica, può farti entrare nel concetto:

Coach: come sei arrivato fin qui, oggi? Coachee: ho preso la Flaminia, ma era molto trafficata e sono arrivato in ritardo! Odio quando succede! Coach: mi hanno detto che via di Grottarossa non è mai molto trafficata (feedback). Hai mai provato a prenderla? (domanda) Coachee: in effetti, no. Coach: se la prossima volta che ci vediamo qui decidessi di provare la Grottarossa cosa potrebbe accadere? Coachee: posso scoprire magari una strada più vantaggiosa, oppure peggiorare il mio ritardo. Coach: quando scopro alternative vantaggiose mi sento sempre particolarmente felice perché penso a tutte le volte che in futuro avrò risolto quello stesso problema (feedback). Secondo te vale la pena rischiare per scoprire nuove opportunità? (domanda) Coachee: dipende dal rischio! Coach: hai ragione! E in questo caso? Coachee: si, beh, penso che io mi possa permettere di peggiorare il mio ritardo una volta se può significare scoprire un modo per arrivare sempre puntuale in futuro! Coach: Ottimo! Lo farai allora? Coachee: si, certo. Coach: e a proposito di questo discorso rischi/vantaggi, come sta andando la tua pratica con quel fornitore...

Come vedi, se fai una domanda, ascolti la risposta, dai il tuo feedback e fai seguire una nuova domanda, entrambi gli interlocutori si aprono a nuova consapevolezza e raggiungono un nuovo punto che li lega a una condivisa responsabilità. Questo nuovo livello, proprio perché condiviso, non permette di tornare indietro. Il mio coachee ha preso la decisione, si è impegnato e seguirà la via. Io ne sono il garante. Ma cosa significa questo in termini di ricchezza? La domanda è lecita.

Dare e ricevere feedback, se ci pensi, vuol dire dare e ricevere valore e servizio. Contenuti di importanza condivisa diventano una preziosa merce di scambio sulla quale costruire un rapporto fatto di “esserci per l’altro” con la finalità di un bene comune (si è ricchi insieme, ricordi?). Quando nella tua vita assumi questo modello di scambio come regola, inizia a circolare una particolare corrente fatta di interdipendenza con le persone e con le situazioni che ti pongono al centro di molti discorsi aperti e fruttuosi conditi di consapevolezza e responsabilità. Questa corrente è un torrente che si allarga sempre di più fino a sfociare nel mare della ricchezza. In definitiva, la così tanto dibattuta e acclamata Leadership non è che questo: la capacità nel tempo di dare e ricevere valore e servizio attraverso feedback di qualità, in relazione a uno scopo condiviso. Io lo chiamo: “Costruire il Campo”.

La seconda equazione della ricchezza recita:

Intraprendi tante attività. Fa’ funzionare ciò che inizi e poi passa alla successiva.

Praticando i principi della prima equazione, inizia pure tutte le attività che desideri. Non c’è limite alla tua creatività e alle possibilità che hai per esprimere te stesso, manifestando te stesso in questo mondo. Pensaci: l’artista non è solo colui che dipinge un quadro. Ma è colui che osserva con sguardo creativo, traducendo tutto e trasformandolo, continuamente. L’artista si veste in modo eccentrico, esprime idee rivoluzionarie, probabilmente non dipinge e basta, ma scolpisce, modella, scopre nuovi materiali, arreda, fa fotografie etc. Il creativo non fa, il creativo è. Con questo spirito puoi certo portare avanti anche un solo lavoro, ma scoprendone le mille sfumature, oppure puoi costruire più imprese esprimendo in ognuna un aspetto della tua personalità. Ciò che conta, in ogni caso, è mantenere l’impegno.

Dopo esserti assunto la responsabilità (che significa rispondere ai problemi con le tue abilità), ora è necessario agire (imprendere) portando a compimento l’azione. Questo significa mantenere la parola data (“Ti chiamo domani mattina”. Allora chiama! “Questa settimana ho questa agenda.” Rispettala!), significa finire il corso iniziato, concludere il puzzle di 10000 pezzi con tuo figlio. Ma significa anche saper improvvisare per raggiungere lo scopo.

il motto dei marines americani: improvvisare e raggiungere lo scopo!

Se ogni azione intrapresa è colta nella sua essenza grazie al ricevere e dare feedback di qualità, dando valore e mettendoti al servizio, è impossibile fallire! Può andare storto qualcosa, ma ne avrai comunque ricavato un insegnamento (feedback, appunto) importante per la successiva.

Ogni cosa, ogni esperienza, in fondo, non è che una palestra per allenare le nostre abilità, ne convieni? Come ha scritto recentemente il formatore aziendale Daniele Petrocchi: “il passato è bello proprio perché è già successo”. Appunto, è già successo. Se guardiamo al nostro passato, vi troviamo la fonte del nostro successo di oggi. Lo è già, in nuce, sta solo a noi guardarlo nella giusta prospettiva e agire di conseguenza.

Allora, chiusa una gestalt, passa pure ad aprire la successiva che, grazie all’esperienza fatta, sarà più interessante, complessa, completa. In questo modo sarai lanciato in una spirale ascensionale evolutiva. La destinazione finale? La ricchezza, di te. Perché ora sei ricco non per le cose che hai, ma per le cose che sai essere e condividere… con successo.

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2° Edizione italiana


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