
Cos’è un elevator pitch e come può aiutare la tua rincorsa ad un tuo Obiettivo importante? Un “discorso dell’ascensore” è una rapida sinossi del tuo background, esperienza e scopo. Il motivo per cui si chiama elevator pitch è che dovrebbe essere abbastanza breve da presentare durante una breve corsa in ascensore. La leggenda narra che abbia avuto origine a Hollywood, dove gli sceneggiatori usavano il viaggio in ascensore per suggerire storie ai dirigenti cinematografici.
Vuoi approfondire l’arte di una breve e impattante presentazione? Vuoi costruire il tuo discorso da utilizzare in centinaia di situazioni diverse? Non sai da dove partire? La maggior parte delle persone non lo sa. Ma non preoccuparti, in pochi minuti imparerai tutto ciò che devi sapere per creare un elevator pitch che funzioni sempre, ovunque e con chiunque.
Prepararne uno in anticipo e praticarlo davanti a uno specchio ti aiuterà a delineare rapidamente e chiaramente le tue capacità e la tua esperienza nelle più diverse situazioni. Una volta elaborato e messo su carta, dovresti imparare a recitarlo, con sapiente uso di toni, volumi, ritmo e poi dovresti anche registrarti per vedere quanto tempo ci vuole per finirlo (smussalo dove necessario, less is more!) e sentire l’effetto che fa.
Il tuo elevator pitch è un modo per condividere la tua esperienza e le tue credenziali in modo rapido ed efficace con persone che non ti conoscono.
Punti chiave
- Mantieni il tuo discorso da ascensore breve e cadenzato, mirando a consegnare il tuo messaggio in 60 secondi o meno.
- Dì chi sei, cosa fai e cosa vuoi ottenere. Il tuo scopo è concentrarti sull’essenziale per farlo rimanere in testa con facilità a chi ti ascolta.
- Essere positivi e persuasivi nel poco tempo a disposizione è fondamentale. Concentrati su ciò che vuoi fare, non su ciò che non vuoi fare.
- Coinvolgi il tuo pubblico dimostrando di conoscerlo: “lei che ha una così vasta esperienza nel campo può ben comprenderlo”
- Prepara un biglietto da visita. Se hai un biglietto da visita, offrilo alla fine della conversazione
Cosa non fare
Non accigliarti e non parlare in modo monotono. Ecco uno degli aspetti negativi delle presentazioni personali: spesso ci si sminuisce, si tira via o si racconta in modo noiosissimo la propria attività. “Sì, sono un avvocato, ma ultimamente è diventato uno strazio…” Ecco un pessimo pitch! Tu, invece, fà caso a linguaggio del corpo e il tono che usi. Le parole siano costruttive e puntino a ispirare a una imminente azione. Mantieni alto il tuo livello di energia, fiducioso ed entusiasta.
Non limitarti a un singolo elevator pitch. Forse hai interesse a perseguire più campi, oppure sarà utile adattare il tuo discorso a diversi contesti (più professionali o informali, ad esempio). Adatta il tuo tono, volume, ritmo a seconda del luogo, del contesto e della persona con cui stai parlando.
Cosa fare
Controlla il tuo aspetto. L’outfit pulito e professionale è sempre il migliore, anche in contesti come la palestra o il footing nel parco. Se la tua tuta è ben stirata ed esprime pienamente il tuo gusto per le belle cose, l’effetto che produrrà sarà più convincente. Inoltre, assicurati di essere ben posizionato nella “scena” (prossemica): di fronte al tuo interlocutore, alla giusta distanza evitando luoghi e condizioni di marginalità.
Stabilire un contatto visivo. Prova a esercitarti in anticipo, registrandoti al cellulare ti abituerai a guardare la telecamera e questo ti aiuterà a stabilire un contatto visivo con la persona che avrai di fronte. Evita di fissarla, ma torna a cercare il suo sguardo attirando su di te la sua attenzione (dove puntiamo gli occhi, lì ci focalizziamo!)
Alta energia alla giusta velocità. Anche se hai poco tempo, evita di parlare troppo velocemente. Altrettanto importante: modula la tua voce (per evitare un tono monotono) e mantieni alta la tua energia. È facile per le persone essere distratte durante una chiacchierata noiosa e poco coinvolgente.
I passi del tuo elevator pitch

- Introduzione. Inizia da una formidabile introduzione catturando l’attenzione . Apri il tuo discorso da ascensore con qualcosa di accattivante e riconoscibile. Ad esempio, identifica un punto debole comune del settore con cui tu e il tuo interlocutore avete familiarità.
Ora accendi la curiosità. Dì che hai trovato una soluzione proprio a questo problema. Ma chi sei tu per portare nuove soluzioni? Che qualifiche hai. E’ arrivato il momento di riassumere quello che fai. Quindi dì come lo fai e qual è il risultato.
Ora aspetta la domanda. Se avrai colpito nel segno e stimolato sufficiente curiosità, una tua breve pausa strategica darà modo all’altra persona di chiederti di rivelare di più.
Ecco un’introduzione SBAGLIATA:
“Sono un dirigente delle vendite con oltre 10 anni di esperienza nel guidare i team di vendita automobilistici alla vittoria e fornire risultati di vendita straordinari”
Ecco un’introduzione GIUSTA:
“Sono sicuro che hai sentito quella famosa statistica sulle vendite: l’80% delle vendite viene effettuato dal 20% dei migliori venditori. Ho deciso di approfittarne per ideare un nuovo modo per portare tutti al livello dei migliori venditori”. Pausa.
“Oh, e quale sarebbe?”
- Avanzamento. Evidenzia quanto bene puoi fare ciò che ti proponi e che ruolo può avere l’altra persona. Usa la formula PAR (Problema—Azione—Risultato). Ora identifica la sfida dell’altro e fai un’offerta per risolverla.
“Ho intenzione di ridurre i miei costi e una persona con la tua esperienza potrebbe aiutarmi molto. Le soluzioni a basso costo sono tra le tue priorità principali, giusto? So con certezza di poter utilizzare la mia esperienza per trovare alternative preziose per entrambi”
Conclusione. Continua identificando ciò che rende unica la tua proposta. Se serve, sostieni il tuo valore con i numeri.
A questo punto poni una domanda coinvolgente. Abbi cura di porre una domanda “chiusa” a cui si possa rispondere con un no o, nel nostro caso, con un sì. “La tua azienda ha esperienza con l’automazione dell’e-commerce?“
Infine procedi con la tua Call to action e tieni pronto il tuo biglietto da visita.
Ecco un esempio di elevator pitch che tocca questi punti: “Sono un appassionato di studi cinematografici. Lavoro attualmente come aiuto regista in un film per la tv. Ottimi attori! Mi diletto anche come critico cinematografico e scrivo puntualmente per l’Huffington Post: la mia recente recensione di The Favorite ha ottenuto 52mila condivisioni su Twitter. Ti va se te la giro, così mi dai una tua opinione? Ottimo! Ora mi sto proponendo un salto di livello e un elemento della tua competenza può colmare quel gran bisogno di contenuti unici e degni di nota che c’è nel campo. Parliamone giovedì o venerdì, ecco il mio biglietto”
Oppure: “In qualità di account executive per AnswerASAP, parlo con centinaia di esperti di marketing al mese. E il 99% di loro odia creare report. Richiede tempo, è noioso e di solito non è la loro massima priorità. È qui che entra in gioco il nostro nuovo strumento: estrae tutti i dati per creare qualsiasi report desideri in meno del tempo necessario per versare una tazza di tè. Tu quanto ci metti a creare i tuoi rapporti?”
In alternativa, usa una storia
Le storie hanno la capacità di coinvolgere e interessare. Fanno calare le persone in un vissuto che, se positivo, diventerà facilmente desiderabile per loro. Puoi dire la stessa cosa in termini di storia con ampi vantaggi. Ad esempio, dopo aver riletto il pitch qui sopra, leggi questo:
“Giorgia Rossi, una marketer della Marino Gold di Torino, impiegava 30 minuti al giorno per creare manualmente report. Ora che usa AnswerASAP, il tempo è sceso a meno di quattro minuti. Oggi sta facendo il quadruplo dei rapporti e in meno tempo! Il nostro strumento aiuta i professionisti del marketing come te, e come Giorgia, a rispondere a qualsiasi domanda del mercato (o del loro capo) quasi istantaneamente. Sei curiosa di saperne di più?”
Scrivi il tuo elevator pitch
Ora passa a scrivere il tuo elevator pitch. Creane anche uno alternativo in forma di storia. E magari un terzo, così che alla fine avrai in mano un pitch più formale, uno informale e una storia motivante per coinvolgere nei tuoi obiettivi chi ti sta ascoltando.
Appena avrai finito le tue presentazioni, scrivile nello spazio dedicato nella tua Agenda Coach.