Dalle convinzioni limitanti alle convinzioni potenzianti

Parliamo di convinzioni limitanti. Anche oggi hai portato con te le tue convinzioni e in base ad esse hai interpretato la realtà che ti circonda. Sai già, probabilmente, che tutto ciò che ci circonda emette delle frequenze, così, anche i tuoi pensieri, le tue emozioni e le tue convinzioni. Ogni tuo modo di vedere la cose emette una frequenza. Sarà più alta con le convinzioni potenzianti, più bassa con quelle limitanti.

L’emissione di queste frequenze, per la legge di risonanza, ti permettono di percepire e sperimentare tutte quelle situazioni che sono in risonanza, appunto, con le tue idee. Così, succede che, più emetti una determinata frequenza e più risuonerai con alcuni contesti, e meno o per nulla con altri. Questo ti permette di percepire alcune cose, ed ignorarne altre. Questo ti permette anche di attrarre a te contesti e frequenze che con te risuonano.

Per questo motivo non fai altro che nutrire un circolo vizioso che aumenta sempre di più le tue convinzioni, sia potenzianti che limitanti.

Le convinzioni limitanti

Ognuno di noi determina la propria realtà in base a chi è, a ciò che considera possibile e che, quindi, riconosce. Le cose nel nostro ambiente sono lo specchio della nostra anima, dei nostri pensieri e, dunque, delle parole che usiamo per esprimerli.

In questo Step ci occupiamo di convinzioni, andando ad esaminare quelle che in questo momento sono costruttive nella tua vita e quelle che invece sono limitanti.

Se fino ad oggi hai seguito puntualmente il tuo esercizio di Tic Tac, avrai senz’altro cominciato a scardinare vecchi modelli di pensiero, rendendoti conto che, cambiando la capacità di ciò che dici e pensi in modo costruttivo, quasi magicamente le cose intorno a te hanno cominciato a migliorare.

L’esercizio Tic-Tac è stato non a caso disegnato intorno a ciò che oggi sappiamo nel campo delle neuroscienze, le quali negli ultimi anni ci stanno restituendo dati sui meccanismi che regolano il cervello molto interessanti. Finalmente capiamo come alcune regioni di questo straordinario organo lavorano e siano connesse tra di loro.

Ovviamente, tutto il lavoro espresso dal cervello ha lo scopo di raggiungere obiettivi. I suoi obiettivi, però, non sono necessariamente i nostri anche se potrebbe sembrare del tutto controintuitivo. Possiamo, ad esempio, avere l’obiettivo di acquistare un’auto nuova, ma se abbiamo una radicata convinzione che le auto sono pericolose, mentre faremo la collezione di autosaloni visitati, il nostro cervello troverà sempre un modo per evitare di arrivare all’acquisto finale. E alla fine ci ritroveremo ad andare in giro in tram.

Convinzioni e parole generative

Robert Dilts, uno dei massimi esperti di Programmazione Neuro-Linguistica, afferma: “Le nostre convinzioni possono plasmare, influenzare o perfino stabilire il nostro grado di intelligenza, di salute, di relazioni, di creatività, addirittura il nostro grado di felicità e di successo personale. Costruisci le tue convinzioni con attenzione e strategia. Convinciti di cose che possono realmente aiutarti a vivere meglio e ad essere più efficace nella risoluzione dei tuoi problemi”.

Ognuno di noi determina la propria realtà in base a chi è, a ciò che considera possibile e che, quindi, riconosce. Le cose nel nostro ambiente sono lo specchio della nostra anima, dei nostri pensieri e, dunque, delle parole che usiamo per esprimerli.

In questo Step ci occuperemo di convinzioni, andando ad esaminare quelle che in questo momento sono costruttive nella tua vita e quelle che invece sono limitanti.

Se fino ad oggi hai seguito puntualmente il tuo esercizio di Tic Tac, avrai senz’altro cominciato a scardinare vecchi modelli di pensiero, rendendoti conto che, cambiando la capacità di ciò che dici e pensi in modo costruttivo, quasi magicamente le cose intorno a te hanno cominciato a migliorare.

L’esercizio Tic-Tac è stato non a caso disegnato intorno a ciò che oggi sappiamo nel campo delle neuroscienze, le quali negli ultimi anni ci stanno restituendo dati sui meccanismi che regolano il cervello molto interessanti. Finalmente capiamo come alcune regioni di questo straordinario organo lavorano e siano connesse tra di loro.

Ovviamente, tutto il lavoro espresso dal cervello ha lo scopo di raggiungere obiettivi. I suoi obiettivi, però, non sono necessariamente i nostri anche se potrebbe sembrare del tutto controintuitivo. Possiamo, ad esempio, avere l’obiettivo di acquistare un’auto nuova, ma se abbiamo una radicata convinzione che le auto sono pericolose, mentre faremo la collezione di autosaloni visitati, il nostro cervello troverà sempre un modo per evitare di arrivare all’acquisto finale. E alla fine ci ritroveremo ad andare in giro in tram!

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DA FARE

La prima buona notizia è che, più ti avvicini ai tuoi obiettivi, più centrata sarà la tua “visione” intorno a una sequenza di passi ben definiti e sequenziati nel cervello in un ordine specifico. Ovvero, lui avrà nel frattempo appreso nuove cose riguardo al tuo obiettivo che avrà sistemato in concetti connessi tra loro (chunk) capaci di andare lentamente a sradicare i vecchi modelli di pensiero per sostituirne di nuovi. In questo modo sarà più facile collaborare con lui per raggiungere il tuo scopo.

In particolare, l’idea di te e del tuo valore dipende da ciò che pensi, dici e, dunque, fai: è condizionato. In base a come agisci nelle diverse circostanze, ricavi un feedback che andrà a confermare le tue convinzioni. Per questo tendiamo ad agire “sempre nello stesso modo”, ci scegliamo “gli stessi compagni”, facciamo “gli stessi errori”. Quello che quindi dobbiamo fare è far evolvere in una forma nuova i nostri pensieri.

Jacques Monod, biologo parigino premio Nobel, nel 1965 ha detto: “Le idee hanno alcune delle proprietà degli organismi. Come loro, tendono a perpetuare la loro struttura e ad allevare. Anche loro possono evolversi, e in questa evoluzione la selezione deve sicuramente svolgere un ruolo importante.

Il neurofisiologo americano Roger Sperry sosteneva che le idee sono “altrettanto reali” come i neuroni in cui vivono. Ha detto: “Le idee generano idee e aiutano a far evolvere nuove idee in noi e nell’ambiente esterno per produrre progresso.”

Ecco allora la seconda buona notizia: ogni giorno puoi scegliere di pensare a un nuovo livello, prendere decisioni migliori e costruire una nuova realtà.

Ricapitolando: una convinzione è il risultato di un meccanismo innescato per semplicità e velocità di risposta a un problema o un pericolo. A quel punto la convinzione viene montata per risolvere il problema e registrata così che, quando ci troveremo nuovamente di fronte a una situazione simile, riproporremo la stessa risposta.

Ciò significa che, di fronte a una situazione conosciuta, tendiamo a ripetere lo stesso schema di pensiero, attivando le medesime aree nel nostro encefalo, gli stessi chunk.

Tutto questo è collegato ad un concetto noto come Einstellung. In questo fenomeno, il tuo semplice pensiero iniziale, un’idea che avevi già in mente o uno schema neurale che avevi già sviluppato e rafforzato, può impedirti di scoprire un’idea o soluzione migliore.

Nel caso delle convinzioni, il naturale flusso di pensieri viene catturato nell’orbita di uno di questi chunk, in una zona paludosa del cervello in cui l’informazione viene risucchiata e dove tendono a gravitare pensieri ricorrenti legati per analogia a situazioni vissute nel passato, o a situazioni che ci aspettiamo di vivere nel futuro.

Questo è l’aspetto teorico, ora passiamo al pratico. Si tratta, di fatto, di scoprire come liberarsi dalle manette e fuggire dalla tana dove le nostre convinzioni limitanti ci hanno rinchiuso. Ti svelo ora i preziosi passaggi da affrontare, sono:

  • Riconoscimento
  • Destrutturazione o Decodificazione
  • Ricodificazione
  • Ripetizione

Il riconoscimento consiste nell’osservarti e rimanere in ascolto di ciò che dici e ciò che ti dici. La tua comunicazione interna è di gran lungi più importante in questo caso. Prendendoti del tempo per questo lavoro di consapevolezza su di te, puoi riconoscere le convinzioni che ti stanno limitando. Sono quelle critiche, svalutative degli altri, le generalizzazioni (sono tutti così, succede sempre la stessa cosa, capitano tutte a me), le distorzioni a causa delle quali cambiamo il modo in cui facciamo esperienza “a modo nostro” delle cose, quando presupponiamo che un silenzio significhi che abbiamo offeso la persona,

Nell’esercizio del Tic-Tac che hai fatto finora la parte TIC è servita proprio a questo: a riconoscere i pensieri che ti stavano limitando. Perpetuandoli sviluppi un’attitudine “a pensarla così”, a vedere problemi o addirittura a crearli.

Per iniziare a cambiare aspetto alle convinzioni che non creano valore nella tua vita, una volta riconosciute, scrivile e scomponile. Domandati, rispondendo sempre su carta:

  • di quali parti è composta questa convinzione?
  • Da dove nasce?
  • Qual è la prima volta che ricordo di aver pensato questa cosa?
  • Cosa è successo?
  • E quale l’ultima?
  • Cosa è successo?
  • Quali sono le emozioni alla base di questa convinzione (rabbia, tristezza, paura)?

Ed ancora, scomponi la frase con la quale hai espresso questa convinzione nei suoi singoli termini. Ad esempio: le persone sono tutte uguali, quando hai bisogno tu di aiuto si girano tutte dall’altra parte. La convinzione è composta da vari termini base, e per ogni termine approfondisci rispondendo alle domande: chi, come, dove, quando, perché, cosa? Ad esempio:

  • le persone: chi sono queste persone? Cosa penso della gente in generale?
  • tutte: proprio tutte o è successo che qualcuno nella tua vita ti ha dato una mano?
  • uguali: uguali a cosa? In che modo?
  • bisogno: bisogno di cosa?
  • aiuto: aiuto per cosa?
  • girano: verso dove? Dove sono le persone quando non sono disposte ad aiutarti? Puoi raggiungerle?

In questo modo, attraverso un’analisi dettagliata dei vari aspetti legati alla tua convinzione, la destrutturi.

Allo stesso modo puoi ricodificarla, sempre, cioé, rispondendo a domande potenzianti quali: se cambiassi alcune caratteristiche di questa convinzione cosa cambierebbe? L’emozione alla base sarebbe diversa? Cambia il primo e l’ultimo ricordo in modo da farli coincidere con le nuove caratteristiche.

Infine, trovata una nuova codificazione più utile a rendere la convinzione potenziante, devi metterla in pratica. Tutte le volte che ti trovi a vivere una situazione simile, applica la nuova convinzione che hai trovato. Ripetendo il nuovo schema di pensiero sarà più facile sostituire ai vecchi limiti le nuove prospettive.

Nuove prospettive crescono

Tornando all’assunto iniziale – “Le cose nel nostro ambiente sono lo specchio della nostra anima, dei nostri pensieri e, dunque, delle parole che usiamo per esprimerli” – scopriamo che proprio attraverso il linguaggio, quindi le parole che usiamo, siamo in grado di modificare i nostri pensieri, il nostro animo ed, infine, il nostro ambiente. Le informazioni (veicolate dalle parole e contenute nel messaggio), non sono solo descrittive, ma generative! Generano realtà. Abbiamo un’arma straordinaria, le nostre parole. Usiamola.

Sarà poi nel significato colto dall’ascoltatore che il significato acquisterà senso, ovvero entra “in circolo” e diviene informazione condivisa. Una delle presupposizioni della PNL sta proprio in questo: “il significato di una comunicazione sta nella reazione che si ottiene.”

La realtà nasce dalla condivisione del senso.

Usando le parole giuste, otteniamo la realtà giusta per noi. Assodato questo, ti chiedo: quali parole usi per descrivere il tuo obiettivo? Ci hai mai fatto caso?

Quando ne parli agli altri, quando spieghi il tuo progetto, la tua idea, quali sono nello specifico le parole che usi?


Tags

cambiamento, cambiamento. mindset, convinzioni, mindset, potenziale


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