Riconoscere è un aspetto fondamentale della nostra esperienza del mondo. Nel riconoscere sperimentiamo le cose due volte. La prima le conosciamo, ne abbiamo cioè esperienza, la seconda le conosciamo di nuovo. In questa conoscenza di “secondo livello” facciamo un’analisi più approfondita per valutare le cose e comprendere cosa è adeguato o meno per noi.
Questo atto di riconoscimento ciu aiuta a crescere e, proprio questo è il fattore fondamentale per trasportare una semplice analisi (semplice si fa per dire) al livello più profondo della riconoscenza. Ovvero di quel sentimento di profonda gratitudine che il renderci conto di ciò che conta ci aiuta a vivere meglio e a sentire un contatto intimo con gli altri e con le circostanze.
L’analisi SWOT
Per iniziare l’opera di riconoscimento succitata, ti propongo di utilizzare la proficua analisi SWOT. Molte persone attribuiscono l’ideazione di questo tipo di analisi ad Albert S. Humphrey, noto economista statunitense. Tuttavia, c’è stato un dibattito sull’ideatore dello strumento, come discusso nell’International Journal of Business Research.
Ma ciò che più ci interessa di questa analisi è la sua capacità di portare chiarezza nella nostra vita e nel nostro percorso verso i nostri obiettivi più importanti. Andiamo a scoprire cos’è e come fare un’analisi SWOT. Questo acronimo significa:
- Strengths: punti di forza
- Weaknesses: debolezza
- Opportunities: opportunità
- Threats: minacce
Quindi un’analisi SWOT è una tecnica per valutare la tua attività mettendola sotto a quattro specifici riflettori. L’analisi SWOT è uno strumento semplice che può aiutarti ad analizzare ciò che sai fare meglio in questo momento e a elaborare una strategia di successo per il futuro. L’analisi SWOT può anche rivelare aree della tua attività che ti stanno trattenendo.
In questo Step esploriamo come eseguire un’analisi SWOT e come metterne in pratica i risultati.
Punti di forza e di debolezza
I punti di forza e di debolezza sono fattori interni alla tua attività personale e sono cose su cui puoi certamente avere un certo controllo e che puoi iniziare a cambiare appena scoprirai cosa non funziona. Le opportunità e le minacce sono fattori esterni: cose come concorrenti, prezzi, sconti, ritardi che accadono al di fuori della tua area di intervento, la fuori. Puoi sfruttare le opportunità e proteggerti dalle minacce, ma difficilmente potrai cambiarle.
Un’analisi SWOT organizza i tuoi principali punti di forza, di debolezza, opportunità e minacce in un elenco organizzato e di solito viene presentata in una semplice griglia. Un’analisi SWOT così progettata fotografa lo stato attuale della tua realtà. Ciò che devi fare è mantenere l’analisi aggiornata – ricorda che le cose cambiano costantemente e ti consiglio di rivalutare la tua strategia ogni tanto – evitando convinzioni preconcette (le abbiamo viste) e concentrandoti invece su contesti documentabili e dati accertati.
Come scrivere un’analisi SWOT
Per prima cosa, crea una matrice di analisi SWOT. Una matrice SWOT è una griglia 2×2, con un quadrato dedicato a ciascuno dei quattro aspetti di SWOT.

Per creare il tuo quadrante di questo periodo (e ti chiedo di farlo proprio ora) valuta:
- Punti di forza
I punti di forza descrivono in cosa eccelli e ti distingui Domande focali a cui devi rispondere in questo quadrato:
- Cosa fai bene?
- Qual è il tuo vantaggio competitivo?
- Quali sono le migliori risorse che hai a disposizione?
- Quali azioni, strumenti e risorse stanno funzionando bene?
- Punti deboli
I punti deboli ti impediscono di agire al tuo livello ottimale, determinando sempre l’esito positivo delle tue attività importanti. Sono aree in cui devi ancora migliorare. Le domande che devi porti:
- Cosa puoi migliorare?
- Dove hai scarsità di risorse?
- Quali azioni sono poco performanti?
- Dove mancano risorse?
Risposto a queste domande su punti di forza e punti deboli, continua con la seconda parte:
- Opportunità
Le opportunità si riferiscono a fattori esterni favorevoli che potrebbero conferirti un vantaggio competitivo. Le domande focali:
- Quali opportunità devi sfruttare subito?
- Quale tecnologia/strumenti diversi devi usare?
- Come puoi espandere le tue azioni principali?
- Da chi o cosa potresti trarre vantaggio?
- Minacce
Le minacce si riferiscono a fattori che hanno il potenziale di danneggiare la corsa al tuo Obiettivo. Le domande focali:
- Quali minacce potrebbero danneggiarti?
- Cosa ti espone oggi alle tue debolezze?
- Cosa fanno meglio di te gli altri?
- Quali cose/regole senti strette?
Utilizza la pagina dedicata della tua Agenda Coach per inserire le varie risposte.
Dal riconoscimento alla riconoscenza
Il riconoscimento è la capacità di riconoscere le cose come le situazioni, le doti di una persona, gli aspetti di una situazione, come abbiamo visto nell’Analisi SWOT. La riconoscenza è l’atto di onorare ciò che si riceve in termini di insegnamento dall’atto del riconoscere. Ad esempio, avere riconoscenza per qualcuno che porta alla conseguente gratitudine verso chi ci ha aiutato nel processo di chiarificazione, il che ci dovrebbe motivare alla restituzione.
Essere per gli altri un elemento di riconoscimento-riconoscenza significa, non tanto essere degli yes-man, che agevolano in tutto e per tutto l’altro. Errore questo commesso spesso dai genitori, i quali mossi da ottime intenzioni, tentano in tutti i modi di non far sperimentare difficoltà e pericoli ai figli. La domanda è: come fanno i figli a comprendere chi sono e se sono in grado di superare difficoltà e pericoli? Come costruiscono le loro contromisure, gli anticorpi alle sfide della vita?
Ecco quindi che puoi individuare l’aspetto centrale della riconoscenza. La comprensione che non è importante che un evento sia negativo o positivo, ma ciò che facciamo nostro di quell’evento. Quel bagaglio sarà un personalissimo tesoro da cutodire e spendere al momento opportuno di una nuova sfida. Questa volta saremo più abili nel vincerla.
Coltiviamo la riconoscenza per gli altri e per gli eventi, anche avversi, perché attraverso questo approccio sviluppiamo forza e resilienza.
Ora facciamo un passo più in là, ti va? Quando pensiamo e agiamo “Come se” viviamo gli eventi con l’idea che questo processo riconoscimento-riconoscenza sia già avvenuto. Ci comportiamo come se avessimo acquisito già le abilità date dagli insegnamenti. Il modo migliore per farlo è, come abbiamo visto nell’Agenda Coach, parlare all’indicativo presente (e non al futuro) ringraziando per ciò che sta avvenendo.
La frase “Voglio guadagnare €500.000” o “Guadagnerò 500.000€ quest’anno”, suonerebbe, invece, più o meno così:
“Grazie per il mio guadagno di €500.000!”
La prestazione effettiva della trasformazione di un proposito in realtà include l’uso dell’autosuggestione come chiave per entrare dalla porta della mente e codificarla. Più ci suggestioniamo su qualcosa, più iniziamo a credere che possa davvero accadere. Più pensiamo di essere in un certo modo più lo diventeremo, trasformando il nostro destino semplicemente credendo che è possibile.